Confesso che di tutte le sfide che ho affrontato nella mia vita professionale fino ad oggi, questa che sto per raccontarvi è stata, al tempo stesso, la più esaltante e la più difficile.
Era l’ormai lontano 2009 quando fui convocata da Incontri editrice di Sassuolo per realizzare il progetto di un libro di storia per bambini, di storia locale per la precisione.
Con Incontri editrice avevo già lavorato nel 2006, curando, con Francesco Genitoni, il volume di storia locale Il vino della luna. Storia e storie tra Secchia, miseria e fantasia. D’altra parte la ricerca e la divulgazione nell’ambito di storia locale erano – letteralmente – il mio pane quotidiano già da qualche anno e certo non mi mancavano le conoscenze, ma… non mi ero mai occupata di didattica della storia né avevo mai scritto per i bambini!
E se anche la mia seconda identità professionale, quella di giornalista, mi aveva abituato a strumenti e linguaggi accattivanti ed ero a mio agio con la comunicazione divulgativa, non mi sentivo per nulla tranquilla di fronte all’impresa di scrivere un libro di storia per i ragazzi.
Pesava, certo, anche il senso di responsabilità che il progetto sollecitava: diffondere la conoscenza storica tra i più piccoli, per insegnare loro a pensare storicamente, favorendone il senso di appartenenza e la possibilità di divenire un domani cittadini consapevoli. D’altra parte, che occasione per realizzare qualcosa in cui credevo veramente tanto! Ricordavo con piacere le lezioni di storia, compresa quella locale, della mia maestra delle elementari (si chiamavano così allora…). Addirittura, probabilmente, la mia passione era nata proprio in quegli anni. Allora… che fare?
La mia editrice, per fortuna, ci aveva già pensato e chiarì subito che avrei lavorato con la collaborazione di un gruppo di docenti esperte. A loro il compito di farmi da guida, suggerirmi il metodo da seguire e occuparsi della parte degli esercizi.
Ricordo bene che feci una scappata a casa dei miei, che ancora custodivano i miei quaderni di scuola: quanti ricordi, sfogliandoli! E fu così che mi preparai al primo incontro con le insegnanti per dare inizio al progetto “Ti racconto Sassuolo“.
Raccontare quei mesi di lavoro per filo e per segno sarebbe lungo e probabilmente vi annoierebbe (avete già avuto tanta pazienza fino a qui!), quindi vengo subito al punto, anzi ai punti salienti, del progetto.
Lavorare insieme: ecco come nasce la Public History
La collaborazione con le docenti per costruire uno strumento didatticamente valido è stata costante dall’inizio alla fine. Abbiamo pensato insieme alla struttura del libro e ad alcuni espedienti narrativi, cercando un compromesso tra le esigenze di contenuto e quelle didattico-comunicative. Tutto ciò ha richiesto un lungo lavoro di confronto e molte revisioni. Io ho letto anche tutte le parti che erano più di loro stretta competenza e loro hanno fatto altrettanto. Io sono entrata un po’ nella loro parte e loro nella mia. Sicuramente tutti abbiamo imparato molto. Il segreto? Umiltà, capacità di mettersi in discussione e voglia di capirsi.
Libro di storia per bambini o guida turistica?
Su consiglio delle insegnanti, si scelse di strutturare il libro seguendo un percorso tematico – e non cronologico – conferendo quindi al volume un’impostazione vicina a quella delle guide turistiche, capace anche di stimolare la curiosità dei bambini… e con tanto di guida, incarnata dal personaggio storico di Marco Pio, Signore di Sassuolo che ben si prestava ad attrarre le simpatie dei ragazzi. Fu facile per me accogliere il suggerimento relativo all’impostazione turistica, visto che all’epoca coordinavo appunto l’ufficio turistico di un comune della provincia e quindi la “materia” non mi era estranea. Mi sono calata allora nella parte e ho provato a guidare i bambini alla scoperta di Sassuolo, della sua storia, delle sue tradizioni e dei suoi monumenti, provando a invitarli alla partecipazione attiva alla vita culturale, sociale e civile della città.
Anche l’occhio vuole la sua parte
Ragionando di inserire un “personaggio guida“, ci venne l’idea di farlo disegnare… e qui entrano in scena altre competenze che si sono rivelate fondamentali per il progetto, ovvero quelle grafiche. Non solo: visto che ci era chiaro che l’occhio doveva avere la sua parte, decisi che anche le fotografie avrebbero dovuto essere belle e coinvolgenti. Così nel team entrarono non solo una disegnatrice, ma anche un fotografo e le immagini della Sassuolo di oggi – quella esperibile, visibile e tangibile dai bambini – si affiancarono alle cartoline d’epoca, alle mappe, ai dipinti.
Il testo scritto, però, non poteva mancare e anche quello ha richiesto molto lavoro. Anche perché occorreva utilizzare un linguaggio semplice, a tratti scherzoso, che stimolasse la curiosità dei bambini, anche apostrofandoli e interrogandoli direttamente.
Legare presente e passato
L’ho già in parte anticipato: l’impostazione del volume non è cronologica, sebbene non manchi una linea del tempo utile per orientarsi. Si è scelto invece di legare presente e passato con un’impostazione tematica, per luoghi o per temi. La filosofia dietro a questa scelta era l’idea che per i bambini fosse più facile prendere le mosse da elementi visibili ed esperibili e dal rapporto che ciascuno di loro può instaurare con la città, per affrontare un viaggio nel tempo che fosse anche facile e divertente.
Su questa scia, anche la scelta di arricchire il volume con box dal titolo “Un nonno racconta”, dove inserire le testimonianze orali. La condivisione delle fonti, in un volume di storia, è fondamentale, così come lo è distinguerne – e insegnare a distinguerne – la diversa natura. Nel volume le fonti sono spesso esplicitate ed è reso visibile anche il lavoro dello storico. E chissà che, tra i bambini che lo hanno avuto tra le mani, non ci sia anche qualche storico del futuro.
Sì, perché il libro lo abbiamo fatto davvero: nell’ottobre del 2009 è uscito il primo libro di storia sassolese per i ragazzi. Lo abbiamo presentato a Palazzo Ducale addirittura, in un pomeriggio che il Comune di Sassuolo ha deciso di regalare ai bambini, acconsentendo anche alla richiesta che la presentazione fosse animata interattivamente dalla compagnia di attori 8mani, chiamata a far rivivere alcuni dei personaggi storici più rilevanti: Francesco I, Eleonora Bentivoglio, Natale Cionini e – naturalmente – Marco Pio!
Imparare divertendosi: Ti racconto Sassuolo dopo la pubblicazione
Cos’è successo dopo? È successo che il libro è piaciuto anche ai grandi, è uscito dalle aule ed è entrato nelle case, quell’anno ha cominciato a finire sotto l’Albero di Natale… E ancora anni dopo l’ho ritrovato nelle mani di insegnanti di scuole per l’infanzia, che sono partite dalla sua lettura per accompagnare i bambini in visita nel centro storico di Sassuolo…
Credo che una delle chiavi di riuscita del progetto sia il fatto che il libro permette di imparare divertendosi. Sia come sia, nel farlo io ho sicuramente imparato moltissimo, non tanto della storia locale ma del mestiere di Public Historian e, devo dirlo, mi sono anche parecchio divertita!
Psss: se ti interessa acquistare Ti racconto Sassuolo per i tuoi bambini, i tuoi nipotini o per figli di amici, lo trovi in vendita presso “La libreria”, in via Indipendenza, 30 a Sassuolo.
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