Pietra d’inciampo in memoria della deportazione dei carabinieri di Roma, collocata in via Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa 2, nel rione Prati, nei pressi della vecchia sede del Comando legione allievi carabinieri
9 Ottobre 2020
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17 Giugno 2022 alle 17:43
buonasera, ho recentemente ricostruito la storia della mia famiglia dopo l’8 settembre 1943.
Tre fratelli in guerra sul suolo greco.
Dai fogli matricolari ricevuti dal competente ministero ho appreso che i miei zii, cugini di mio padre,
Zio Carlo Circi, Fante matr. 18709 – classe 1911, già volontario nella guerra di Etiopia, dopo l’8 settembre 1943, mentre era in Grecia, si è dato alla macchia. Sul F.M. – sbandatosi in seguito agli eventi sopravvenuti all’armistizio, considerato in servizio dall’8 sett. 43 al 13 giugno del 1944. – Neanche il coraggio di dire che in migliaia, dopo la fuga del RE, avevano disertato.
Zio Angelo Circi, Alpino matr. 26307 – classe 1915, il giorno successivo all’8 settembre 1943, in Grecia, fu fatto prigioniero dai tedeschi e trasferito in Germania.
Il 5 agosto del 1945 fu liberato dalle Forze Alleate e rimpatriato.
Zio Giuseppe Circi – Fante matr. 3659 – tre giorni dopo l’armistizio fu fatto prigioniero, nell’isola di Creta, dai tedeschi. Il giorno 12 sett. 1943 fu imbarcato su una nave che i tedeschi, per rappresaglia, affondarono a largo dell’isola.
dal Foglio matr. “Disperso nel fatto d’armi di Creta”
Dopo l’8 sett. 1943 anche la gloriosa Arma dei Carabinieri ha pagato un forte contributo con arresti e deportazioni.
Onore all’Arma dei Carabinieri.
Credo che l’8 settembre 1943 sia stata la pagina più buia della nostra amata Italia.
22 Settembre 2023 alle 10:29
Buongiorno, mi scuso per il ritardo nella risposta e la ringrazio sentitamente per questa ricostruzione della sua storia familiare, che esemplifica efficacemente la portata di quel collasso. A mio giudizio le radici della disfatta affondano negli squilibri e nelle contraddizioni dei decenni precedenti, nel corso dei quali la classe dirigente italiana non aveva mai risolto i problemi strutturali del Paese, ma aveva spesso cavalcato sia la disperazione degli “ultimi” sia i rancori dei declassati per coltivare i sentimenti nazionalisti e incentivare progetti di espansione militare. Da lì proviene l’aggressività bellica del regime fascista, responsabile ultimo del fallimento che portò all’8 settembre 1943.