I libri sugli ebrei, che raccontano le vicende che li hanno coinvolti dalla persecuzione allo sterminio, sono moltissimi e alcuni sono davvero molto noti. Tuttavia pensiamo ce ne sia qualcuno che probabilmente non hai ancora letto e che non dovresti perderti. Sono libri che permettono di capire quel momento storico in modo più ampio o più approfondito, sviscerandone aspetti sui quali si tende a portare meno l’attenzione. Ne abbiamo selezionati alcuni, che abbiamo letto personalmente, e te li presentiamo qui di seguito. Possono essere tutti acquistati anche online.
Il libro della Shoah italiana. I racconti di chi è sopravvissuto
Di Shoah cominciamo a sentir parlare a scuola e tutti noi, credo, abbiamo letto almeno due o tre libri. Di solito almeno Il diario di Anna Frank e Se questo è un uomo. Forse anche L’amico ritrovato. Questi libri, che abbiamo recensito in questo post, sono per molti versi differenti tra loro, ma hanno anche qualcosa in comune: sono autobiografici. Anche in questo sta la loro potenza e bellezza.
Le loro storie, però, non esauriscono l’esperienza di 6 milioni di vittime in Europa e non tutti gli ebrei perseguitati in quel periodo storico hanno avuto “la penna facile”. Se recuperare tutte le loro storie è impossibile, c’è però un libro che ha raccolto le testimonianze di oltre 100 sopravvissuti su circa 8.600 ebrei italiani che hanno subito la deportazione. Lo sforzo si deve a Marcello Pezzetti e alla Fondazione Centro di documentazione ebraica contemporanea, che nel 2009 ha pubblicato l’esito di questa enorme ricerca nel volume Il libro della Shoah italiana. I racconti di chi è sopravvissuto. Nelle sue pagine (quasi 500) ritroverete nomi più noti, come quelli di Liliana Segre e Piero Terracina, e molti altri che invece non si erano mai raccontati prima di questa ricerca. Quello che ne esce è un grande racconto corale, che prende le mosse dal “mondo di prima” – l’Italia di inizio anni Trenta abitata da circa 45.000 ebrei italiani – e vi accompagna nella dolorosa esperienza delle leggi razziali, emanate dal fascismo nel 1938, e dell’indifferenza, del tradimento, dell’arresto, fino alla deportazione nel lager. Prima della salvezza, col suo portato di smarrimento e senso di colpa, c’è spazio anche per sprazzi di umanità, solidarietà, speranza. Il filo della storia è tenuto dal curatore, che introduce i passaggi storici, che spiega e incornicia ricordi che non possono che essere carichi di emozioni. Rabbia, pudore, risentimento, paura si susseguono in una staffetta della memoria che lascia indietro troppi genitori, figli, sorelle, fratelli: “a quelli che dicono che non è vero niente, dico: riportatemi indietro mio padre e mia madre…”. Il libro della Shoah italiana. I racconti di chi è sopravvissuto è stato recentemente pubblicato in una nuova edizione economica.
Paola
La Chiesa e lo sterminio degli ebrei

Papa Pio XII
Quando si parla della Shoah, si parla spesso delle contraddizioni presenti nell’atteggiamento della Chiesa cattolica. Mentre parecchi vescovi e sacerdoti si sono adoperati per salvare gli ebrei, il Vaticano ha mantenuto un atteggiamento ambivalente e reticente. Gli studi di Giovanni Miccoli hanno fatto luce su I dilemmi e i silenzi di Pio XII, ma quel libro monumentale, uscito nel 2000, è una lettura molto specialistica. Per avvicinarsi a un tema così discusso, consiglio il breve saggio La Chiesa e lo sterminio degli ebrei, di Renato Moro.
L’autore compie un’operazione indispensabile per far capire i problemi e le difficoltà del 1939-1945: propone infatti al lettore di fare un passo indietro, partendo dall’esaminare i rapporti tra il cattolicesimo e l’antisemitismo. Anche se le radici del razzismo contemporaneo affondano in alcune derive pseudo-scientifiche del Positivismo, quindi in un ambiente lontano dalla Chiesa, il mondo cattolico non ha rifiutato le discriminazioni e i provvedimenti antisemiti. Moro s’interroga sulle cause di questa scelta, riflettendo sul peso dell’antigiudaismo nella storia del cristianesimo.
In diversi casi le chiese nazionali si sono inoltre allineate alle politiche dei fascismi europei. Questa scelta è in linea con la storia della Chiesa o costituisce un elemento di rottura? Quali motivazioni guidano il Vaticano nelle scelte compiute durante la Seconda guerra mondiale? Perché diversi cattolici decidono invece di andare oltre, rischiando le proprie vite per salvare i perseguitati? Queste e altre domande trovano risposte nelle dense pagine de La Chiesa e lo sterminio degli ebrei, acquistabile anche nell’edizione economica del 2009.
Daniel
Gli ebrei sotto la persecuzione in Italia. Diari e lettere 1938-1945

Sintesi delle leggi razziali in Italia, pubblicate su La difesa della razza
«Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le nostre». Con queste parole, Primo Levi ci esorta a divenire consapevoli di ciò che è stato. Per avvicinarsi a un’esperienza che supera la nostra immaginazione, è utile ascoltare le parole di chi l’ha vissuta. Nel libro Gli ebrei sotto la persecuzione in Italia. Diari e lettere 1938-1945, Mario Avagliano e Marco Palmieri mettono a disposizione un patrimonio di scritture private. Ci fanno così sentire ciò che provavano le persone mentre erano costrette a misurarsi prima con le leggi razziali, poi con l’internamento e infine con le tante forme della clandestinità.
Tra le pagine prendono così forma le storie di donne e uomini comuni. Le loro parole non erano destinate alla pubblicazione editoriale, ma a informare una persona cara oppure a rimanere nella dimensione intima del diario. Sono per questo fonti storiche molto importanti e al tempo stesso delicate. Non sono, infatti, meditate e rielaborate come le testimonianze letterarie. Non hanno neppure il peso riflessivo che emerge da tante interviste. Sono dei veri e propri “pezzi di vissuto”, colti nel loro compiersi, quando le persone non sanno ancora come andranno le cose. Le lettere illuminano le reti di relazioni e i diari mostrano la complessità dei vissuti interiori.
Se hai già letto tanti libri sulla propaganda dei sistemi totalitari e sull’universo concentrazionario, ma vorresti trovare il modo di capire che cosa provavano le persone mentre vivevano quei drammi, Gli ebrei sotto la persecuzione in Italia. Diari e lettere 1938-1945 fa al caso tuo.
Daniel
L’Unione Sovietica e la Shoah. Genocidio, resistenza, rimozione
L’Unione Sovietica e la Shoah. Genocidio, resistenza, rimozione è un libro prezioso, perché l’autrice Antonella Salomoni apre una prospettiva molto poco esplorata dal dibattito pubblico. Quando parliamo di questi temi, non facciamo infatti quasi mai riferimento all’URSS. Ci limitiamo a ricordare l’indispensabile impegno dell’Armata Rossa nella guerra contro la Germania nazista, ma non c’interroghiamo su cos’abbia significato lo sterminio degli ebrei per il mondo sovietico, né su come questi fatti siano stati ricordati.
Nel suo libro, Antonella Salomoni ci porta a scoprire le contraddizioni della politica sovietica nei confronti degli ebrei. Si parte con il problema dei rifugiati, che caratterizza le prime fasi del conflitto, e si arriva alle reticenze della memoria, che spingono le autorità pubbliche a ricordare i massacri senza fare riferimento alla motivazione razziale. La Seconda guerra mondiale viene infatti raccontata come la “grande guerra patriottica”, diventando così un elemento fondamentale per la legittimazione del potere sovietico. Si fa quindi tutto il possibile per rimuovere tutte le esperienze che non sono in linea con lo spirito di resistenza all’invasione nazista. In questo contesto, le memorie degli ebrei non trovano uno spazio di rielaborazione autonoma.
L’Unione Sovietica e la Shoah. Genocidio, resistenza, rimozione induce anche a riflettere sulle persistenze dell’antisemitismo nello scenario sovietico e nell’Europa orientale.
Daniel
Terra nera. L’olocausto fra storia e presente
Lo storico Timothy Snyder ha due capacità indispensabili per chiunque voglia avvicinare il pubblico alla comprensione del passato: ricostruisce i fatti, inserendoli nel loro contesto, ma mette in evidenza anche i meccanismi “umani” che stanno dietro al dipanarsi delle vicende. Questo approccio emerge chiaramente nel libro Terra nera. L’olocausto fra storia e presente. È un’opera indispensabile per capire che, di fronte alla Seconda guerra mondiale e alla Shoah, la memoria non basta. Bisogna riflettere, per cercare di capire com’è potuto succedere.
Snyder propone un viaggio che parte dalle idee di Hitler e arriva ai fatti compiuti dalla dittatura nazista nell’Europa orientale. Emergono così le contraddizioni, le fragilità e le inquietudini degli anni Trenta, un’epoca in cui i sostenitori dello “spazio vitale tedesco” rinunciano al piano dell’espansione coloniale in Africa, ma pianificano la conquista dell’est. Uno dei loro modelli è la corsa verso l’ovest dei pionieri statunitensi.
La prospettiva di Snyder si proietta quindi indietro nel tempo, ma induce sempre a riflettere sul presente. I problemi della convivenza su un pianeta dalle risorse limitate, se non vengono affrontati in maniera matura e adeguata, possono infatti generare mostri. Che cosa succede se un leader immagina di assicurare un futuro al proprio popolo mediante il dominio e l’oppressione sugli altri? E come si può fermare una deriva del genere, se le persone che la generano si sentono convinte di agire con ragione? Terra nera. L’olocausto fra storia e presente fornisce strumenti per cercare di rispondere a queste e ad altre domande.
Daniel
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